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Gli ospedali chiudono: per le future mamme corso pre-parto e parto diventano un problema

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90 minuti. Il tempo di una partita da calcio. Ma la posta in gioco è troppo alta. 
Ospedali con meno di 120 posti letto; sale parto con meno 500 parti l'anno.
In totale 190 ospedali chiusi, laddove i numeri non superino le cifre sopra citate.

Questo comporta un rischio non solo per l'utenza in genere, ma anche per le neo mamme, le partorienti che non hanno più un pronto soccorso ginecologico di riferimento che sappiamo essere importantissimo per le future puerpere.

Garantire un presidio ospedaliero per le urgenze del caso e per chi si avvicina al momento del parto è fondamentale per la tranquillità di tutta la nuova famiglia e la sicurezza di mamma e nascituro/a. E invece con i nuovi tagli imposti dalle regioni si rischia di dover fare una bella chilometrata in automobile per raggiungere il centro più vicino.

Nel migliore dei casi ci vogliono 90 minuti di macchina per partorire.
E il gol è un obbiettivo mica da ridere. 

Sardegna, Sicilia, Napoli, Milano e Torino sono i luoghi dove l'austerity sanitaria ha colpito in modo più significativo. Molti i ricorsi al Ministero della Salute.

In Piemonte, in ragione del fatto che la percentuale della popolazione anziana è di gran lunga in aumento, molti piccoli ospedali sono stati trasformati in presidi territoriali in cui sono state aperte Case della Salute che garantiscono assistenza territoriale anche nei luoghi periferici. 

Non così in Basilicata, dove sono le future mamme a “rischiare” un parto lungo il tragitto per raggiungere il punto ospedaliero attrezzato per le nascite più vicino. Tra l'altro con una carenza di infrastrutture e mezzi di trasporto che non fanno che peggiorare la situazione. In Emilia Romagna i luoghi remoti, invece, possono contare sull'elisoccorso anche pediatrico. 

Insomma se da un lato l'autonomia regionale ha portato a tagli significativi in alcune regioni, in altre si è attrezzata come ha potuto, utilizzando al meglio le risorse in denaro e infrastrutture a disposizione.

E le future mamme? Persino in alcuni paesi lombardi nascere è difficile, per esempio tra la provincia di Mantova e quella di Cremona i cittadini si stanno mobilitando per evitare la chiusura di alcuni presidi sanitari.
C'è il rischio che molte mamme partoriscano a Mantova o a Cremona (un’ora di auto da Casalmaggiore e Viadana) o addirittura fuori regione.

Poter seguire un corso pre parto è comunque fondamentale per le future mamme, anche quando gli ospedali sono lontani o non attrezzati.

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Fonti
La Stampa 03.09.2018: “ Con ospedali chiusi per partorire servono minuti di macchina”
Corriere Pievese: “I piccoli ospedali spariti con 190 ospedali chiusi per partorire servono 90 minuti di macchina”
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