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Bullismo e cyberbullismo. Dire basta si può

← torna alle news domenica 2 dicembre 2018
Basta!
Dire basta ai bulli e ai cyberbulli è possibile.

L'unione fa la forza e oggi sono sempre maggiori le azioni di prevenzione fatte a scuola e in comunità.
Certo, purtroppo i dati numerici non confortano e a pagare le conseguenze del fenomeno allo stato dei fatti (2018) sono 1200 ragazzi l'anno tra bambini e adolescenti. Il dato sconcertante è che l'80% di questi è vittima del bullismo in internet e si sa che i mezzi social sono il principale veicolo di questi atti violenti, discriminatori e aggressivi che tendono a isolare il bullizzato fino a casi di tentato suicidio (50%  in Italia delle vittime ricoverate). 

La scuola è, forse prima della famiglia, l'ambiente sociale dove si fa prevenzione.
Oltre agli interventi di psicologi dell'età evolutiva, dell'infanzia e adolescenza, oltre alle associazioni private e alle Università (che fanno formazione soprattutto ai docenti), anche la polizia postale propone interventi di qualità nelle scuole, soprattutto nelle scuole secondarie di primo grado, laddove è necessario tutelare l'identità digitale del minore.

Questi incontri infatti non sono direttamente rivolti alla vittima, ma “al carnefice” nel senso che il cyberbullo o potenziale cyberbullo viene messo di fronte alla propria responsabilità nei confronti del minore offeso.

Vengono infatti elencate, per esempio, le conseguenze anche penali previste per chi “ruba” identità, bullizza attraverso i canali social, offendendo e denigrando la potenziale vittima. Questo è un ottimo deterrente per i giovani che si approcciano ad un uso spesso sconsiderato del mezzo informatico. 

Anche, come si diceva, la formazione di docenti unita a quella dei genitori è cruciale nell'accompagnare il figlio adolescente verso l'età adulta, rendendolo edotto dei rischi e delle conseguenze di atti prevaricatori. 

Si parla di bullismo, infatti, quando vi sono due o più azioni di prevaricazione/denigratorie nei confronti di un terzo, da parte di un singolo o di più componenti della comunità (scuola, oratorio, parcho, altro), con conseguenze psicologiche o fisiche gravi e devastanti (anche a lungo termine). 

Tuttavia, ancora oggi, non è stata ancora approntata una sistematizzazione di queste azioni che contrastano il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo (in termini di corsi, formazione, ecc) condividendo le stesse in un network ufficiale e standard.

Non esistono inoltre strumenti omogenei di rilevazione e possibilità di interazione tra le diverse azioni di intervento; insomma, manca una vera e propria lotta globale.

Queste sono alcune delle considerazioni da cui ha preso le mosse il “neonato” Osservatorio internazionale sul cyberbullismo (Ico), presentato nella sede di Radio Vaticana. La struttura è stata promossa dalla Fondazione Scholas Occurrentes (una rete di circa 450 istituti in tutto il mondo fortemente voluta da Papa Francesco per promuovere il diritto all’educazione) insieme alla Fondazione Carolina, che deve il nome a Carolina Picchio, prima vittima accertata di cyberbullismo in Italia.

La prima azione dell'osservatorio sarà proprio quello di monitorare e ottenere dei feedback grazie alla diffusione di un questionario nelle scuole di Scholas. I risultati saranno presentati in occasione del primo Convegno Internazionale sul rapporto tra minori e web  ad aprile 2019, che si terrà proprio a Castel Gandolfo.



I temi del bullismo e del cyberbullismo sono trattati in modo approfondito su mastermamma.it, la piattaforma digitale dedicata ai genitori: nella sezione di video corsi dedicati all'adolescenza è possibile infatti trovare diversi tutorial che affrontano in dettaglio l'argomento.
Clicca e guarda ad esempio il video gratuito dal titolo > "Il bullismo e le sue estensioni. Un problema sociale" - della Dott.ssa Francesca Maisano - Psicologa.
Clicca e guarda il video gratuito dal titolo > "Il Cyberbullismo" - della Dott.ssa Francesca Maisano - Psicologa

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