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La varicella

← torna alle news lunedì 26 agosto 2019
Eccoci con il nostro secondo appuntamento sulle malattie infettive. Oggi parliamo di varicella.
La varicella è una malattia infettiva altamente contagiosa provocata dal virus Varicella zoster (Vzv), della famiglia degli Herpes virus.
 
L’incubazione è di 2 o 3 settimane, e la malattia si manifesta con un esantema cutaneo (o rash), febbre non elevata e lievi sintomi generali come malessere e mal di testa. Per 3-4 giorni, piccole papule rosa pruriginose compaiono su testa, tronco, viso e arti, a ondate successive. Le papule evolvono in vescicole, poi in pustole e infine in croste granulari, destinate a cadere. Tipicamente l’esantema è costituito da 250-500 lesioni.
 

E’ bene cercare di evitare il distacco prematuro delle crosticine al fine di evitare segni permanenti all’epidermide.
 
La varicella è in genere una malattia benigna che guarisce nel giro di 7-10 giorni. La malattia tende ad avere un decorso più aggressivo nell’adolescente e nell’adulto, e può essere particolarmente grave se colpisce persone immunodepresse.
 
L’infezione produce immunità permanente in quasi tutte le persone immunocompetenti: raramente una persona può sviluppare due volte questa malattia. Tuttavia, il virus non viene eliminato dall’organismo, ma rimane latente (in genere per tutta la vita) nel nostro corpo. Nel 10-20% dei casi il virus si risveglia a distanza di anni o di decenni, solitamente dopo i 50 anni, dando luogo all’herpes zoster, noto comunemente come “fuoco di Sant’Antonio”.
 
Se la varicella viene contratta da una donna all’inizio di una gravidanza (nei primi due trimestri di gestazione) può trasmettersi al feto, causando una embriopatia (sindrome della varicella congenita). I bambini che sono stati esposti al virus della varicella in utero dopo la ventesima settimana di gestazione possono sviluppare una varicella asintomatica e successivamente herpes zoster nei primi anni di vita. Se invece la madre ha avuto la malattia da cinque giorni prima a due giorni dopo il parto, può verificarsi una forma grave di varicella del neonato, la cui mortalità può arrivare fino al 30%.
 
La varicella è una delle malattie infettive più contagiose, soprattutto nei primi stadi dell’eruzione. La trasmissione da persona a persona avviene per via aerea mediante le goccioline respiratorie diffuse nell’aria quando una persona affetta tossisce o starnutisce, o tramite contatto diretto con lesione da varicella o zoster. La contagiosità inizia da 1 o 2 giorni prima della comparsa dell’eruzione e può durare fino alla comparsa delle croste.
Durante la gravidanza, il virus può essere trasmesso all’embrione o al feto attraverso la placenta.
 
Quale terapia?
Per il prurito possono essere utilizzati antistaminici, mentre per la febbre il paracetamolo. E’ bene che ogni trattamento farmacologico venga prescritto dal proprio Pediatra che potrà delineare al meglio gli interventi a seconda delle necessità dei piccoli pazienti.
 
Dal 1995 è disponibile un vaccino, costituito da virus vivo attenuato. L’efficacia della vaccinazione è stata stimata essere del 95%, nella prevenzione delle forme moderate o gravi; del 70-85% nella prevenzione delle forme lievi. Il vaccino è sicuro e ben tollerato e la protezione sembra essere di lunga durata.
 
Si raccomanda di rivolgersi immediatamente al proprio Pediatra in caso di comparsa della varicella e di accompagnare tutti i suggerimenti sopra indicati, con una buona dose di coccole e attenzioni per i piccoli malati!

 
Fonte Istituto Superiore di Sanità.
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