Guardare da lontano e osservare sembrano poca cosa. E invece possono fare molto.
«Volendo ridurre all’osso i momenti cruciali dello sviluppo neurocomportamentale di un bambino - spiega ancora il presidente della SIP - possiamo pensare che intorno ai 3 mesi inizia a reggere bene il capo; a 6 mesi sta seduto in maniera abbastanza autonoma; intorno all’anno inizia a camminare. Non ci si deve preoccupare se questi passaggi avvengono con piccole differenze, però in ogni caso vanno rilevate e osservate».
Oltre a queste indicazioni “grossolane”, che fanno parte del patrimonio di base di ogni pediatra, esistono poi tutta un’altra serie di aspetti ben illustrati negli opuscoli che consentono ai medici di allertarsi anche in altre situazioni.
Schede di valutazione
Nell’opuscolo sul monitoraggio neuroevolutivo 0-24 mesi sono presenti delle schede divise in 0-3 mesi, 4-6 mesi, 7-12 mesi e così via. In questo modo, nel corso dei 24 mesi il pediatra potrà verificare, per esempio, se un problema emerso è continuato oppure è scomparso.
Le schede forniscono un punteggio, in base al quale si delineerà un quadro che il medico potrà decidere se approfondire o meno. «Non sono schede per effettuare una diagnosi, ma per individuare quei segnali - specifica Federico Bianchi di Castelbianco, direttore dell’IDO e psicoterapeuta dell’età evolutiva - che rilevati il più precocemente possibile, e in modo certo, danno la possibilità di verificare in pochi mesi se si tratta di un disturbo stabile oppure no».