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Giochiamo? La dimensione che fa bene a grandi e piccini

← torna alle news mercoledì 23 giugno 2021
I genitori lo sanno bene: i bambini si annoiano, non solo in tempo di pandemia. Si annoiano durante una serata invernale; quando la scuola è chiusa; d’estate, quando le città si svuotano e gli amichetti sono in vacanza. È normale, perché la loro sfrenata fantasia, la loro inestinguibile voglia di imparare e il loro insaziabile desiderio di scoperta li spinge all’attività fino ad esaurire l’ultima risorsa di energia (la loro e quella di mamma e papà!).
 
Anche in tempi normali, quindi, i bambini hanno fame di “fare cose”. Di giocare. Un’esigenza alla quale i genitori non sono sempre pronti a dare una risposta, vuoi perché presi dagli impegni quotidiani; vuoi per carattere.
 
Il fatto è che il gioco è bello se è fatto insieme. La ricerca scientifica ha dimostrato che il bambino prova piacere soprattutto quando condivide il gioco con qualcuno che risponde alle sue emozioni positive, sorride, si diverte con lui e interagisce. Ecco perché non è sufficiente “trovare qualcosa da far fare ai bambini” e molti psicologi dell’età evolutiva consigliano di giocare insieme con i propri figli quando possibile.
 
Per altro, suggerisce sempre la ricerca scientifica, fa bene anche agli adulti condividere esperienze piacevoli e riscoprire il piacere di stare insieme attraverso il gioco e il divertimento perché li aiuta a dimenticare, almeno per un momento, lo stress della vita quotidiana. 
 
 
DIVERSTIRSI CON I FIGLI
Per un bambino tutto è gioco, nel senso che è lo strumento principale che ha a disposizione per conoscere il mondo e se stesso, sviluppare competenze e abilità, interagire con gli altri. Il divertimento e il gioco, quindi, sono la chiave con cui entrare in contatto con il proprio figlio, conoscerlo in modo approfondito, rafforzare la relazione con lui. 
 
Divertimento in senso ampio, come piacere di fare le cose insieme. Ecco che allora tutto può diventare gioco, anche attività non propriamente ludiche come lavarsi i denti, sparecchiare la tavola, rifare il letto o stendere il bucato.
 
Se poi mamma e papà hanno davanti a loro un lungo pomeriggio da trascorrere a casa, non resta che dare libero sfogo alla fantasia tra i tanti possibili giochi e attività che si possono fare insieme: dagli origami con la carta colorata alla creazione di oggetti e personaggi riciclando i cartoni delle uova; dal tirassegno con palline da ping pong e recipienti di varie dimensioni alla battaglia con i cuscini; dai disegni da colorare ai giochi con le carte; dai classici “giochi di società” al “sempre verde” nascondino; dal costruire qualcosa con le mani (pongo o paste da modellare) al fare una torta; dal leggere una fiaba a voce alta ai travestimenti. 
 
In generale, consigliano gli esperti, è bene prediligere giochi in cui non c’è un vincitore, ma dove invece si collabora per raggiungere un obiettivo comune, come ad esempio le costruzioni. Attraverso il gioco, infatti, l’adulto riesce in modo fluido e naturale non solo a rafforzare l’autostima del bambino, ma anche ad insegnargli ad essere paziente e perseverante quando le cose non vanno per il verso giusto.
 
E se poi un giorno siete stanchi morti e proprio non ce la fate, lasciateli pure giocare da soli: loro comunque si ricorderanno di quella volta in cui si sono divertiti come matti insieme con voi.
 
Per approfondire: https://www.stateofmind.it/2016/10/gioco-apprendimento-eta-scolare/
 
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