Crescere tra società della performance e società della stanchezza
Dare un’immagine idealizzata di noi stessi è lo scopo finale della società della performance. L’intera vita dei preadolescenti, in cui dominano le più avanzate innovazioni tecnologiche, rischia di diventare un accumulo di sfide e prestazioni.
Tutto può essere visto come una performance: scuola, relazioni, immagine di sé, sport…
Spesso sembra che il preadolescente corra per raggiungere tanti traguardi. Il ragazzo rischia di percepire la propria vita come un’azienda che deve aumentare il fatturato. Questo provoca ansia che impedisce al giovane di esprimersi realmente e di comprendere i propri desideri.
Il contesto descritto è anche definibile come società della stanchezza.
Il ragazzino, spinto a performare sia nella vita reale che in quella virtuale rischia di sentirsi spesso stanco.
Giornate ricche di impegni portano il giovane a rubare tempo al prezioso riposo notturno.
Il mantenimento di un ritmo circadiano sonno-veglia regolare è fondamentale per il benessere psicofisico di persone in età evolutiva.
Il preadolescente e l’ansia
Non si tratta solo della paura legata al cambiamento: i modelli sociali con cui i ragazzi si confrontano ogni giorno li spingono sempre più verso un’idea di perfezione. La bellezza deve seguire canoni ben precisi, l’apparenza, i like e le approvazioni devono essere raggiunte ad ogni costo.
Crescere con l’ossessione di non sentirsi adeguati e soddisfatti di sé può determinare vissuti di insicurezza e scarsa autostima.
Il preadolescente quotidianamente è chiamato alla competizione a scuola, negli sport e nel gruppo dei pari. Questo vissuto può provocare anche ansia.
Preadolescenti a rischio di ritiro sociale
Il senso di solitudine e di inefficacia può talvolta sfociare già in preadolescenza nell’abbandono del percorso scolastico.
I casi più importanti giungono, generalmente negli anni successivi, all’allontanamento dell’intero mondo sociale. Il ritiro è accompagnato da vissuti di ansia, confusione e impotenza.
Questi giovani spesso sostituisco la vita reale con una frenetica vita su Internet. Si dedicano a videogiochi infiniti, alla visione di film e ai contatti virtuali attraverso i social
I genitori di preadolescenti incastrati tra ansie reali e virtuali
La famiglia è chiamata a contrastare i vuoti modelli di perfezione e adattamento.
I genitori di oggi hanno difficoltà ad accogliere le fatiche e le emozioni sgradevoli dei figli preadolescenti.
Attualmente mamme e papà spesso iperinvestono i figli e tendono a rimuovere gli ostacoli sulla loro strada della crescita.
Il genitore è quindi chiamato a consentire al figlio preadolescente di esprimere fatiche e sofferenze. L’inciampo e il fallimento sono parte della vita, della crescita, dello sviluppo del vero sé.
Il genitore efficace è capace di interessarsi al figlio preadolescente reale, ormai divenuto altro da sé e dalle proprie aspettative.
Mastergenitori consiglia
Lasciamo che i ragazzi vadano in bicicletta, anche se viviamo in città. È uno dei mezzi di ricerca e conquista dell’indipendenza da parte dei giovanissimi. Senza andare in bici, quando poi guideranno un’auto sarà la prima volta che proveranno un mezzo diverso dai propri piedi. Un mezzo che va veloce e che percorre vie con divieti e segnali stradali.
La bicicletta li aiuta a creare una buona autostima e a gestire l’ansia. In gruppo socializzano in modo reale e sfidano i propri limiti.