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I preadolescenti e la paura del domani

← torna alle news giovedì 3 novembre 2022
Autore: Mastergenitori
Viviamo in un mondo estremamente dinamico, i cambiamenti non sono sempre positivi, pensiamo ad esempio al cambiamento climatico o alla guerra. Come vengono vissuti questi eventi dai preadolescenti? Come gli adulti possono aiutarli?
 
I preadolescenti e il cambiamento climatico:
L’ansia correlata alla crisi climatica viene denominata eco-ansia o ansia da cambiamento climatico. La crisi climatica ha un impatto negativo sulla salute mentale, soprattutto su quella di preadolescenti e adolescenti.
I giovani sono consapevoli che il cambiamento sta compromettendo il loro futuro. La rovina ambientale influenza infatti la percezione del proprio sviluppo vissuto come difficile, talvolta catastrofico.
I ragazzi affetti da ecoansia mostrano appunto ansia, paura e preoccupazione per il futuro. Molti preadolescenti riferiscono quindi di non intendere studiare o avere figli.
L’ansia climatica nei ragazzi è spesso associata a percezioni di interventi inadeguati da parte degli adulti e dei governi, provocando sentimenti di tradimento, abbandono e danno morale.
Istituzioni ed adulti in generale cessano così di rappresentare un valido riferimento durante il percorso di crescita. L’immagine dei genitori potrebbe perdere autorevolezza e competenza.
 
I preadolescenti e la guerra:
Il recente conflitto in Ucraina ha riportato all’ordine del giorno il tema della guerra. Ci ha messo di fronte ad immagini drammatiche, in una parte del mondo così geograficamente vicina a noi. La gestione emotiva di vissuti così terribili è particolarmente faticosa per soggetti in fase evolutiva.
Molti ragazzi, esposti a immagini di violenza per periodi di tempo protratti, possono sviluppare importanti sintomi psicosomatici. Spesso questi adolescenti soffrono di ansia, depressione o disturbi del sonno.
È necessario parlare di guerra con preadolescenti e adolescenti. I giovani hanno validi strumenti di comprensione. Con i ragazzi occorre cofrontarsi, anche accettando punti di vista diametralmente opposti rispetto al nostro, in modo costruttivo.
Gli adulti di riferimento hanno il compito di offrire un racconto diverso da quello che arriva dai media,  dai social o dai videogiochi. Devono cercare di educare alla pace, non sostenendo un’ottica di competizione, ma di cooperazione. I genitori possono guidare la comprensione di ciò che accade, ma soprattutto raccontare di chi cerca di mettere pace. Raccontare storie di chi offre aiuto o di coetaneti che si dedicano al volontariato.
Come comunicare efficacemente con i nostri figli schiacciati tra eventi drammatici?
Per comunicare in modo efficace con i preadolescenti, la parola chiave è l’ascolto. Per i genitori il fulcro è mostrarsi disponibili a sentire cosa hanno da raccontare i ragazzi, senza imporre il proprio  racconto.
L’adulto non deve proporre a chi cresce una visione catastrofica del futuro. Non deve raccontare un domani pieno di rischi, ma continuare a fare sentire che “il diventare grandi”  resta un’opportunità. Crescere rimane la via per esprimere se stessi in modo creativo e unico.
 
Mastergenitori consiglia:
Lasciamo liberi i ragazzi di informarsi su ciò che accade intorno a loro, senza imporre le nostre idee, stabilendo un dialogo che possa permette il confronto.
Stimoliamoli a rendersi attivi, sentirsi protagonisti accresce il senso di responabilità e diminuisce l’ansia. Preadolescenti e adolescenti possono ogni giorno compiere piccoli gesti per ridurre l’inquinamento, ad esempio non sprecare acqua o usare la borraccia. Possono, se più grandi, contribuire con potenza al diffondersi di un atteggiamento di pace, ad esempio  con il volontariato.
 
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