registrati alla newsletter accedi

Relazione con gli adulti e rapporto con gli amici: un faticoso trampolino di lancio

← torna alle news martedì 4 luglio 2023
Autore: Mastergenitori
Preadolescenti in relazione con gli adulti
Gli adulti di riferimento, soprattutto i genitori, con l’arrivo della preadolescenza smettono di apparire come “eroi invincibili”. Madri e padri diventano agli occhi dei figli persone normali, con difetti e limiti.
 
Gli adulti vengono vissuti dai ragazzini come una presenza scomoda, ingombrante e pesante.
Vedere i genitori nella loro umanità rappresenta per il preadolescente un cambiamento enorme, emotivamente intenso.
Per fronteggiare questo mutamento, i giovani si buttano nelle relazioni con gli amici. I coetanei offrono vicinanza, comprensione e complicità in modo differente dai genitori.
 
Gli amici: la nuova famiglia
I preadolescenti, se interrogati, attribuiscono voti altissimi (9 o 10) al valore dell’amicizia. Di contro, le valutazioni assegnate ai genitori crollano. A questa età gli amici sono le persone con cui si desidera trascorrere la maggior parte del tempo. Sono contemporanemente rifugio e trampolino. Il gruppo ristretto dei pari comincia a rappresentare una sorta di nuova famiglia. Una seconda famiglia con una divisione di ruoli e funzioni, con nuove regole e valori.
Le amicizie, in questa fascia d’età, sono per lo più dello stesso sesso. Soprattutto a scuola si creano gruppi monosessuati, solo maschi o solo femmine.  La netta separazione in base al genere di appartenenza permette di rendere ancora più visibili le differenze e aiuta i preadolescenti a definire la propria identità.
 
Il migliore amico
In preadolescenza è molto comune l’esperienza della diade amicale. Parliamo dell’amico del cuore, oggi definito BFF, cioè Best Friend Forever. I migliori amici sono generalmente coetanei dello stesso sesso che condividono esperienze e confidenze. Si tratta di un rapporto esclusico che tenderà a scomparire con l’adolescenza.
L’amico diventa uno spechio di se stessi, un modo per conoscersi e capirsi attraverso gli occhi dell’altro. Uno strumento per costruire autostima e identità.
 
Faticosamente verso l’autonomia
Il confronto con i coetanei in preadolescenza diventa centrale. Il ragazzino cerca la similitudine con il coetaneo, più che la differenza. La necessità di sentirsi uguali agli amici è parte del processo di crescita di separazione-individuazione.
Il ragazzino utilizza l’amicizia come sano e potente mezzo per emanciparsi dai genitori e divenire gradualmente più autonomo. Separarsi e responsabilizzarsi è un obiettivo fase-specifico di questa età.
Tessere relazioni con i coetanei è compito tanto cardinale quanto complicato. L’età della scuola media è per definizione il periodo dell’insicurezza. In questi anni sono frequenti i vissuti di isolamento, esclusione, derisione, persino di bullismo.
 
Master genitori consiglia
I genitori, magari insieme ad altre famiglie della rete sociale, potrebbero organizzare qualche giornata di campeggio in semiautonomia. Il gruppetto di preadolescenti, cicondato da splendidi paesaggi naturalistici, può così vivere in autonomia qualche notte in campeggio. I ragazzini dovranno montare le tende, occuparsi dei pasti e di varie attività, anche ludiche. Questo momento di vita comunitaria è bene che avvenga sotto l’occhio vigile e variabilmente distante dei genitori. Gli adulti, nel mentre, potranno godersi un momento di vacanza  in una struttura alberghiera vicina. Supervisioneranno i figli e interverranno solo se necessario. Il preadolescente vivrà in questo modo un’avventura memorabile insieme alle sue due famiglie. Il nuovo nucleo di amici e quello originario parentale avranno occasione di affiancarsi e confrontarsi.


Picture credit: Freepik
 
Condividi sui social
facebook linkedin twitter

Registrati alla newsletter