La scuola secondaria di primo grado
Nel “Sistema nazionale di istruzione e formazione” la scuola secondaria di primo grado, ex scuola media, ha un proprio ruolo e una specifica identità.
“La scuola media concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino e favorisce l’orientamento dei giovani ai fini della scelta dell’attività successiva”, così recita la Costituzione.
I tre anni della secondaria di primo grado esistono da 70 anni, offrono un servizio culturale e formativo di massa. La potenza educativa di questi anni è determinata in buona parte proprio dal fatto che l’intera popolazione giovanile passa da quelle aule.
Sviluppo neuronale in preadolescenza
Le oscillazioni di umore e i comportamenti istintivi dei preadolescenti sono spesso ricondotti agli “ormoni impazziti”. La vera spiegazione è da ricercare prevalentemente nella maturazione cerebrale. Il cervello di un preadolescente non è incompiuto, ma ancora immaturo. La materia grigia è strutturata come quella di un adulto, ma non funziona allo stesso modo. Mancano ancora molte delle connessioni tra i neuroni e inoltre queste connessioni funzionano lentamente.
La corteccia prefrontale è la parte che risente maggiormente di questa bassa velocità neuronale. Si tratta dell’area deputata ai processi decisionali: è la parte del cervello in grado di valutare i pro e contro di un scelta.
La parte del cervello che invece è già completamente matura è l’amigdala, cioè la sede delle emozioni e dell’impulsività.
Possiamo pertanto comprendere come il preadolescente sia in balìa del suo “cervello emotivo”. Questo funzionamento neuronale spinge il giovane a cercare soddisfazioni immediate e sempre più forti. Il “cervello cognitivo” lo aiuterebbe a valutare le situazioni, a regolare le emozioni a pianificare il lavoro. È però una parte più spenta in questa fase di crescita.
Prime prove di autonomia
Sotto l’occhio dei professori delle medie, il preadolescente sperimenta la volontà di crearsi spazi di autonomia in cui scoprirsi. I compagni diventano dei punti di riferimento con i quali confrontarsi, confidarsi e “buttarsi nel mondo”. Le medie sono gli anni in cui i ragazzini iniziano, spesso organizzati in piacevoli gruppetti spontanei, ad andare a scuola in autonomia. Sono momenti in cui cominciano a trovarsi dopo le lezioni per mangiare qualcosa insieme, senza la presenza dell’adulto.
Laboratori di vita
La scuola secondaria di primo grado rappresenta un’occasione preziosa perchè offre ai preadolescenti importanti “laboratori per la vita”. Lo studente della scuola media, come descritto dal PNRR, sarà protagonista di moduli tra i quali: digitalizzazione consapevole, orientamento, cittadinanza attiva.
Le esperienze formative sono svolte sotto la guida dei professori. Gli adulti, con riferimento allo sviluppo neuronale descritto, devono porsi come “cervello cognitivo” di supporto. Devono cioè favorire nel preadolescente la creazione di nuove sinapsi, stimolare il pensiero critico, aiutarlo a vedere i punti deboli delle proprie risposte impulsive.
Scopo dell’adulto è quello di favorire le riflessioni sui propri e altrui comportamenti. Aiutare il ragazzo a vedere al di là del bisogno di soddisfare subito il proprio desiderio.
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I riti di passaggio hanno un solido valore educativo. La ritualità ha lo scopo di sottolineare che c’è un momento in cui avviene un cambiamento, che siamo giunti a una tappa fondamentale all’interno del percorso evolutivo.
La famiglia può realizzare un momento significativo con il preadolescente come protagonista. In questo momento viene celebrata la crescente autonomia consegnando al ragazzino oggetti come: le chiavi di casa, il proprio documento di identità e il primo cellulare.